Il sole splende, l’aria profuma d’estate e si sta bene nella natura: è il 18 giugno la data in cui si festeggia la Giornata Mondiale del Picnic.
E non serve tanto altro per stare bene: niente stress, niente formalità. Solo cibo semplice, compagnia giusta e un po’ di natura.
Ma da dove arriva questa festa? E come si organizza un picnic fatto come si deve? Ecco qualche consiglio per renderla una giornata ancora più bella.
Le origini della Giornata Mondiale del Picnic
Non c’è una datazione "ufficiale" con bollino e timbro, ma il 18 giugno è diventato negli ultimi anni il giorno simbolico per celebrare il picnic a livello mondiale.
Perché proprio il 18? Beh, perché è praticamente il cuore di giugno: le scuole sono finite, l’estate bussa alla porta e le giornate sono lunghe. È il momento perfetto per stare all’aperto.
La giornata nasce da un’idea semplice: ricordare quanto sia importante stare all’aperto, condividere il cibo, riscoprire la convivialità lontano da schermi e routine. È una celebrazione informale, ma sentita in tanti paesi, che promuove anche uno stile di vita sostenibile, sano e rilassato.
Le vere origini del picnic
Se vogliamo andare più indietro nel tempo, il picnic ha radici molto antiche. Già i greci e i romani organizzavano banchetti all’aperto durante le feste religiose o dopo le battute di caccia. Ma il concetto moderno di picnic, come pasto informale condiviso in un contesto naturale, arriva dalla Francia.
Il termine pique-nique compare per la prima volta nel 1692, in un testo satirico, per indicare un pasto dove ogni partecipante porta qualcosa da mangiare. Era una pratica diffusa tra la borghesia parigina, che amava ritrovarsi nei parchi pubblici per mangiare e chiacchierare. Dopo la Rivoluzione Francese, i giardini reali furono aperti al pubblico e il picnic divenne ancora più popolare.
Nel XIX secolo, grazie all’influenza britannica, il picnic si affermò anche nel mondo anglosassone, diventando un vero e proprio evento sociale. Basta pensare alle scene di picnic nei romanzi di Jane Austen o nei dipinti impressionisti: coperte sull’erba, cappelli di paglia, cestini pieni di cibo e una calma elegante.
Oggi, il picnic è molto più democratico, ma conserva ancora quel fascino di semplicità e condivisione che lo rende universale.
Come organizzare un Picnic come si deve
Fare un picnic non significa solo mettere due cose in una borsa e sperare che vada tutto bene.
Con qualche accorgimento, può diventare un’esperienza davvero piacevole, per te e per chi inviti.
1. Scegliere il posto giusto
Parco cittadino? Campagna? Spiaggia? Va bene tutto, purché sia: facile da raggiungere (soprattutto se ci sono bambini o anziani), pulito, con un minimo di ombra (fidati, il sole a picco non perdona), lontano dal caos, se possibile.
Un suggerimento per un picnic perfetto? Controllare prima se ci sono fontanelle o bagni nelle vicinanze. Non è la parte glamour del picnic, ma fa la differenza.
2. Preparare una coperta seria
Non serve un tappeto persiano, ma evita anche il telo da mare minuscolo. L’ideale è una coperta grande, resistente, magari impermeabile sotto. Così niente drammi se il prato è un po’ umido.
3. Cibo: semplice, buono, che non si scioglie
Questo è fondamentale. Punta su piatti freddi, già porzionati, che non si rovinano se restano un po’ fuori frigo. Qualche idea?
- Tramezzini, panini o focacce
- Insalata di pasta o riso
- Frutta tagliata (magari in spiedini)
- Olive, taralli, frutta secca
Evitare cibi troppo elaborati, che richiedono coltelli, piatti e posate complicate. Più è “finger food”, meglio è.
E da bere? Acqua a volontà, ma anche tè freddo, succhi e birra per chi la prefersice.
4. E da non dimenticare…
- Tovaglioli (sempre troppi, mai troppo pochi)
- Sacchetti per i rifiuti
- Ghiacciolini o borse frigo
- Crema solare
- Spray anti-zanzare
- Una cassa bluetooth per la musica (da usare ad un volume giusto!)
5. Divertimento old school
Oltre al cibo, pensa a come passare il tempo durante il picnic. Giochi di carte, frisbee, pallone, libri o semplicemente chiacchiere sotto il sole. Il bello del picnic è anche riscoprire un modo più lento di stare insieme.
Perché partecipare alla Giornata Mondiale del Picnic
Oltre al fatto che è divertente, fare un picnic ha tanti lati positivi che forse non ti aspetti.
È economico: niente ristoranti, niente prenotazioni. Porti quello che hai e condividi.
È sostenibile: se si usano posate riutilizzabili e non si lasciano rifiuti, è uno dei modi più green di stare all’aperto.
Fa bene alla testa: stare nella natura abbassa lo stress. Mangiando all’aperto, senza fretta, ci si gode il momento.
Crea ricordi: magari ci scappa una chitarra, una risata di gruppo, una foto al tramonto tra amici.
In un’epoca iperconnessa, staccare anche solo per qualche ora e guardare le nuvole passare vale oro.
La Giornata Mondiale del Picnic non è solo un’occasione per mangiare sull’erba, ma un invito a rallentare, a condividere e a godersi il bello delle cose semplici. Il 18 giugno basta prendere una coperta, organizzarsi con la famiglia, chiamare due amici (o anche dieci), preparare qualcosa di buono e andare là fuori.
Non serve molto per stare bene, basta un po’ di sole e una scusa per sorridere. Buon picnic a tutti!
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